La sindrome di Kienbock, individuata nel 1910 dal radiologo Robert Kienbock, è un disturbo raro la cui causa rimane ancora sconosciuta.
Si caratterizza per la necrosi, ovvero la mancanza di apporto vascolare, che interessa il semilunare, un osso situato nel centro della prima fila dei carpali.
Questa patologia colpisce prevalentemente i giovani adulti, con un picco di incidenza tra i 20 e i 35 anni.
Clinicamente si manifesta con dolore e gonfiore al polso, accompagnati da limitazioni nei movimenti, causando notevoli problemi di mobilità al paziente.
La sua origine rimane avvolta nel mistero in quanto la causa precisa non è ancora stata identificata.
Quali sono i Punti Chiave?
È fondamentale distinguere la sindrome di Kienbock da altre condizioni, come le cisti ossee, che possono interessare il semilunare, poiché i trattamenti differiscono.
Nella sindrome del semilunare si osservano dolore, rigidità del polso e perdita di molte funzionalità, inclusa quella prensile e tattile; se non trattata adeguatamente, può progredire fino all’insorgenza di artrite.
Poiché il semilunare è costituito da osso spugnoso, necessita di un regolare apporto sanguigno per mantenerne la salute; qualsiasi interruzione del flusso ematico può causare sofferenza ossea di natura vascolare, con conseguente rischio di osteonecrosi.